L’aveva vista in faccia e ne aveva percepito tutta la potenza distruttrice e rigeneratrice.
Aveva capito che non era arrivata per farle del male, ma solo per proteggerla.
Il mondo “fuori”
Quante volte non aveva detto “basta”, quante volte non aveva mandato a fanculo chi se lo meritava, continuando a stare lì, senza trovare il coraggio per rialzare la testa.
Aveva taciuto, represso, soffocato quello che sentiva dentro, quello che forte e prepotente ora, stava emergendo e che non le lasciava più scampo.
La lotta
Aveva gli occhi chiusi quando d’un tratto si fece spazio dentro di lei un’immagine chiara, inquietante, e che in una frazione di secondo la travolse, senza lasciarle il tempo di capire cosa stesse accadendo.
Qualcosa che non riusciva bene ad identificare cominciò a colpirla in testa con una ferocia senza precedenti. Quel qualcosa tentava in ogni modo di spaccarle il cranio a metà, come a voler estrarre chissà che, da là dentro.
Era violenta, aveva una forza incontenibile e come una furia si avventava su di lei e sulla parte alta del suo corpo.
Voleva distruggerla, ma allo stesso tempo non voleva farle del male e infatti lei non avvertiva un grosso dolore fisico, se non qualche intensa, sporadica fitta alle tempie.
Era buio tutt’intorno e nei suoi occhi solo quella scena, quel qualcosa che ancora non aveva ben capito cosa fosse, e che si stava sfogando su di lei e lei, senza opporre resistenza, lo lasciava fare.
Il lupo
Ad un tratto, i contorni di quella potenza incontenibile, cominciarono a farsi chiari…si trattava di un lupo.
Aveva i denti appuntiti e ben in vista. Sembrava volesse spaventarla, ma lei non si sentiva intimorita, anzi, ne era affascinata.
Nonostante l’aggressività che l’animale mostrava, spalancando la bocca, lei aveva percepito qualcosa di più profondo, qualcosa che andava oltre ciò che la “superficie” le stava mostrando.
Guardandolo negli occhi, aveva sentito che quel lupo voleva proteggerla. Quel lupo era lì per lei e non contro di lei.
Quel lupo le stava mostrando la forza, la potenza di ciò che la abitava : la rabbia.
Quella rabbia che per timore di far emergere, aveva finito per divorarla dal di dentro.
Quella rabbia che ora, le stava chiedendo di essere osservata e non messa da parte e soffocata.
Quella rabbia era arrivata per ricordarle chi fosse e quanto valesse e quanto ogni “basta” o “vaffanculo” taciuto, rischiava di tradire ciò che realmente sentiva di volere.
Fu nell’accogliere l’immagine di quel lupo, nel sentirla parte di sé senza giudizio, che la sua Anima ritrovò la serenità e col sorriso sulle labbra, riaprì gli occhi e tornò a vivere.