E’ una sera senza eroi. E’ una sera in cui la solitudine che sento, mi attraversa e la lascio fare.
Avverto un dolore al petto che diventa forte, sempre più forte, ma io resto qui e non mi muovo, non scappo, non cerco scuse per distrarmi. Resto e mi guardo allo specchio. Guardo le lacrime che scendono dai miei occhi. Osservo la mia faccia mentre si contrae in una smorfia di sofferenza.
Vedo me e resto in ascolto.
Quante volte sono rimasta con lo sguardo puntato fuori, sugli altri.
Quante volte ho elemosinato amore, solo perché quell’amore non riuscivo a darmelo da sola.
Quante volte non mi sono fidata di me, di quello che Anima mi indicava e che disperatamente tentava di farmi vedere.
Anche stasera c’è Anima qui con me, e mi tiene la mano.
Sarebbe molto semplice lasciarla fare, ma io no, sono sempre qui a metterle bastoni fra le ruote e lei allora ha bisogno di impegnarsi di più, sempre di più, per farsi ascoltare da me. L’altra volta l’attacco di panico, mentre in questi giorni una profonda solitudine che non mi lascia scampo.
Piango e piango. Parlo con me e con Anima e lascio che immagini, pensieri, emozioni…affiorino senza censurarli.
Punto gli occhi su di me. Lo sguardo, il mio sguardo è rivolto all’interno, ed è lì che ritrovo tutta la forza e l’energia creativa della mia Imperatrice.
Perdermi per poi ritrovarmi. Avvertire tutta quella solitudine nel profondo, per poi accorgermi che mancavo io a me stessa.
Ho trascorso giornate intere nell’affannosa ricerca di chissà cosa. Guardavo fuori cercando le mie amiche, cercando l’Amore, senza trovare nulla. Nessuno che mi chiamasse, nessuno che mi scrivesse un messaggio, nessuno che mi chiedesse come stavo…poi però ho cominciato a capire.
Ero assente. Non pervenuta. Gli altri erano lontani perché io ero lontana a me stessa e loro, questi Grandi Maestri che mi accompagnano, me lo stavano solo mostrando.
Guardo il mio volto riflesso nello specchio, e ancora qualche lacrima scendere dai miei occhi e mi dico che è davvero giunto il momento di prendermi per mano e andare…
Lavorare, fare una passeggiata, andare a Milano e tutto il resto, facendolo per prima cosa con me stessa, con la migliore compagna di viaggio che io abbia mai conosciuto.
Un profondo senso di serenità mi raggiunge e penso “cacchio, ma io pagherei per uscire con una come me! Simpatica e acida. Spensierata e profonda. Impulsiva e fortemente razionale. Amante dell’avventura e pianificatrice maniacale… e allora perché non lo faccio?!”
In questa notte di Luna Piena e in questi giorni di Solstizio d’Estate, lascio andare tutto ciò che non mi serve più; lascio andare tutti quei pensieri ricorrenti che mi fanno soffrire e tutte le aspettative che nutro verso l’esterno, per recuperare me e il Sacro Fuoco che mi abita.