Da quasi un anno la mia casa è in vendita. A dire la verità, ora che ci penso, è dal 2013 che è sul mercato! Ricordo infatti di aver pubblicato un annuncio su uno di quei siti online, per i quali o paghi per farlo salire in vetta, oppure stai pur certo che nessuno lo troverà mai. E infatti è stato proprio così: mai nessuno mi ha contattata per il mio annuncio sfigato.
Circa un anno fa invece ho deciso di prendere la situazione in mano e rivolgermi ad un’agenzia immobiliare. Così ora ho un “vero” annuncio pubblicato in Internet, delle foto meravigliose della mia casa e sicuramente una visibilità maggiore (ora pagano loro, anche se poi quando venderò si riprenderanno la quota pubblicitaria, ma non diciamo di aver capito come funzionano le cose, lasciamo pure che gli altri pensino che siamo rimbambiti).
Da quando ho affidato a questa agenzia la vendita della mia casa sono venute diverse persone a visitarla. Ho incontrato coppie giovani, meno giovani, ragazze sole e una meravigliosa famigliola di sei persone.
Devo essere sincera, vedere degli sconosciuti aggirarsi fra le mura di casa mia, mi ha creato qualche turbamento. La sensazione costante, è quella di essere nuda di fronte a loro, come se potessero vedere davvero nel profondo della mia Anima, e lì ho capito che la mia casa custodisce la parte più vera di me.
Al primo piano ho una parete letteralmente ricoperta di fotografie. Ci sono le foto di me al mare, le foto di quando sono stata a Liverpool con la mia migliore amica del liceo, le foto di mio figlio, dei miei genitori, dei miei amici… ci sono una miriade di emozioni fissate lì, in uno scatto, e ora, a questi potenziali acquirenti, anime di passaggio, sto dando la possibilità di ficcare il naso nella mia vita, perchè mettendo in vendita casa, quel porto sicuro che mi ha coccolata nelle notti infinite di tristezza e lacrime, quel luogo che mi ha vista diventare una mamma, quella casa che mi ha vista fare l’amore e sognare e sentirmi parte dell’Infinito, è come se stessi aprendo le porte del mio cuore, cedendo così anche una parte di me.
Devo essere sincera, i visitatori in questi mesi ci sono stati, portati stavolta dall’agenzia immobiliare e non dal mio annuncio online sfigato, ma mai nessuno si è mostrato davvero interessato, nonostante casa mia sia carina e molto – molto particolare.
Questo è stato motivo di profonda riflessione, non che soffermarmi sugli eventi e scavarmi dentro sia attività insolita per me, ma stavolta è stato diverso.
Mi sono chiesta se le mancate proposte di acquisto potessero in qualche modo essere legate a qualche blocco inconscio verso casa mia. Mi sono chiesta se in tutti questi anni io abbia amato con la stessa intensità e senza aspettative, la mia casa, esattamente come ha fatto lei con me, accogliendomi quando, finita la mia prima convivenza, ho dovuto cercarmi un nuovo tetto da mettere sopra la mia testa.
Così ho cominciato a guardarmi intorno e stavolta l’ho fatto aprendo davvero gli occhi.
Ho visto stanze “anonime” che mi chiedevano di ritrovare la loro bellezza. Ho sentito urlare forte il richiamo alla vita. Ero e sono io. La mia casa era ed è me.
Così, nonostante il cartello “vendesi” sempre affisso, e l’annuncio figo ben visibile online, ho cominciato a ridipingere le pareti della stanza del primo piano.
Insieme a mio figlio abbiamo scelto il colore che più ci piaceva, un meraviglioso “verde speranza”, sparato!
Ci siamo messi lì, e piano piano, con tanta calma, abbiamo iniziato a passare la vernice. E’ stato uno dei momenti più belli in assoluto che io abbia sino ad oggi condiviso con Gabriele. Ci siamo riempiti la faccia di verde, dipingendo la parte alta del muro e abbiamo riso, dio mio quanto abbiamo riso!
Gironzolando per casa, mi sono accorta di tanti piccoli dettagli che non mi piacevano un granché e così ho cominciato a portare un pò di colore ovunque. Ho acquistato una meravigliosa tenda multicolor per l’ultimo piano e poi ho preso delle lucine led da mettere intorno ai quadri, e lanterne etniche davvero belle. Per la prima volta, mi sono presa cura della mia casa e mi sono accorta che più donavo attenzioni a lei, più mi sentivo bene, piena d’amore.
Ora che i colori c’erano, i mobili erano stati disposti in maniera differente rispetto al passato, facendomi ritrovare spazi più ampi in cui muovermi, avvertivo la mancanza di un ultimo dettaglio: le piante!
Prendersi cura delle piante credo sia l’esperienza più bella in assoluto che un essere umano possa vivere. E’ un pò come quando ti prendi cura di tuo figlio appena nato, oppure di un cucciolo di cane o di un gatto o di qualsiasi altra entità, che abbia bisogno di te, per poter sopravvivere.
Non si tratta di dipendenza, del tipo “io non vivo senza te”, così, spicciola – spicciola. No, si tratta di quel legame che si crea fra esseri simili, uniti indissolubilmente da quell’energia universale che tutto crea e tutto trasforma.
Ho imparato attraverso l’amore e la disciplina ed il saper comunicare con l’Anima, come prendermi cura delle piante e l’ho imparato osservando un uomo di mezza età che ha un piccolo negozio proprio di fronte al mio ufficio.
Lui si chiama Mario, o meglio questo è il suo nome d’arte. Il suo vero nome non me lo ricordo, ma posso dirvi che viene da un posto lontano da qua, da una terra d’oltre mare, che non so se torna a visitare ogni tanto.
Mario ha amore da vendere e infatti credo che le piante e i fiori che abitano nel suo negozio, siano solo la materializzazione di questo immenso sentimento che porta con sé.
Entrare nel suo mondo significa farsi letteralmente travolgere dalla serenità e da un’ondata di umiltà che ti lascia senza fiato.
Mario mi ha insegnato ad osservare le piante, a comprenderne il silenzioso linguaggio, prestando attenzione a ogni minimo particolare, alle quasi impercettibili variazioni di colore delle foglie, che ne manifestano lo stato di salute, ma soprattutto mi ha insegnato a rispettarle e a rispettare la natura in genere, perchè ogni essere vivente ha la propria dignità e la propria ragione d’esistere.
Così ho scelto le mie piante, che ho sistemato in casa, qualcuna sul soppalco, altre in bagno e altre ancora in cucina.
Loro ora se ne stanno lì, a godersela, mentre gli passo davanti e gli faccio l’occhiolino, perchè so che ci sono, che sono vive e che insieme abbiamo ridato una nuova vita a questa casa.
Prendermi cura di casa mia è stato ed è, come prendermi cura di me stessa. L’attenzione che riservo ad ogni piccolo oggetto che l’arreda, è la stessa attenzione che dedico al mio corpo, alla mia Anima.
Ringrazio tutto ciò che mi circonda, ringrazio ogni singola entità che porta luce nella mia vita e stavolta posso dire di essere pronta a lasciare andare, a lasciarmi andare …