“Come dentro, così fuori“.
Ecco, mi sono spesso chiesta il vero significato di questa frase, cercando dentro di me una risposta. La mia personale risposta, a prescindere da quello che c’è scritto sui libri e da ciò di cui parlano tanti autori, con tutto il rispetto chiaramente.
Sono arrivata ad un punto, nel quale va bene ciò che leggo, le nozioni che imparo e tutto quello che apprendo seguendo Webinar e seminari, ma alla fine deve esserci il mio “sentire”, qualcosa che sia mio e basta e che vada bene per la mia vita e per ciò che voglio scoprire della vita in genere.
Così oggi, mentre mi stavo godendo una sana e rigenerante pausa dal lavoro, ecco l’intuizione: ciò che vedo fuori, la realtà che sto creando fuori di me, è la stessa identica realtà che vivo dentro di me.
Fuori vedo separazione, divisione, allontanamento. Anche le Anime più elevate, mi sembra stiano “cadendo” in un gioco di odio, di “noi, loro”, che non mi piace per niente.
Così, guardo “dentro” e mi dico “Eccola cacchio! Sta proprio dentro di me questa contrapposizione e questo allontanamento”.
Oscillo in un continuo giudizio fra giusto e sbagliato, fra questo va bene e quello no, dimenticando di cogliere la bellezza del Tutto.
E allora, tornando con la mente ad un discorso che facevo ieri con Barbablù, ora capisco.
Capisco che ho voglia di gettare le armi, lasciandomi travolgere dalla bellezza che tutto crea e tutto muove.
La bellezza e l’espansione del Progresso, che ci proietta continuamente nel futuro, e la meraviglia e la perfezione della Natura, che sa affrontare ogni cambiamento, adattandosi, rigenerandosi, e permettendoci di cogliere insegnamenti continui.
E allora forse la Natura e il Progresso non sono poi così opposti, sono forse la faccia della stessa medaglia, che ci ricorda di evolvere sempre, verso qualcosa che sta un passetto più in là, permettendoci di far emergere la versione migliore di noi, portando così alla luce ciò che di più bello e prezioso e perfetto, siamo.