La frase “Che peccato” ha aperto dentro di me uno spazio infinito, fatto di pace, di amore, di accettazione delle cose così come sono.
“Che peccato” è rimettere la palla al centro, sentire che quel dolore a poco a poco si trasforma in altro, in uno spazio nuovo, in uno sguardo più ampio, che include altre possibilità, altri futuri.
“Che peccato” è fare pace col destino, con le cose che sono accadute, per guardarle davvero per ciò che sono. E così scopri che forse quel dolore ti mostra quanto amore c’è, e che quell’amore non se ne va se l’altra persona muore, perchè l’amore non te lo può portare via nessuno.
“Che peccato” non ti fa più sentire incazzata, perchè non c’è alcuna colpa, non c’è nessuna vittima e nessun uomo nero.
Guardo la tua foto, scende una lacrima sul mio viso, “Che peccato” penso… la bocca dolcemente si apre in un sorriso e la vita continua a fluire.
(Suggerisco a tal riguardo la lettura del libro “Riconoscere ciò che è” di Bert Hellinger)