Stamattina riflettevo sulla parola “Amante“.
Il mio vocabolario cartaceo, abbastanza datato visto che era di mia madre, definisce la parola “amante” in modo perfetto: colui (o colei) che ama.
Eh già, lo sospettavo, quindi Gente, per favore, nessuno stereotipo, luogo comune, pensieri del tipo “un amante è un rovina famiglie”.
NO NO NO, cerchiamo di andare oltre certi concetti limitanti!
Appurato ciò, ho ripreso le mie attività casalinghe, fra spostamento della polvere da un mobile all’altro, pulizia dei sanitari, manco fossero dei bagni pubblici, e utilizzo a raffica della lavatrice come se non ci fosse un domani, come se in casa ci fossero almeno – almeno cinque persone…siamo in due!
Terminate le attività di cui sopra, oddio mi sembra proprio una delle frasi ad effetto che uso nelle mia perizie, ho deciso di meditare un pò. Eh già, è da diverso tempo che non lo faccio ed ho proprio bisogno di ritrovarmi un attimo, in questo giorno di irreale calma, fuori e dentro di me.
Comincio ad osservare una piccola escrescenza che ho accanto all’occhio sinistro, perché mi sono accorta che nelle ultime settimane è decisamente aumentata di volume e so per certo che la mia Anima sta usando questo “mezzo” per mostrarmi qualcosa. Beh, credo sia proprio arrivato il momento di fermarmi e osservare.
Una serie di immagini si fanno largo dentro di me. Poi parole, pensieri, ricordi. Senza fretta, lascio che tutto questo venga a galla. Rimango in attesa che il mio Ego si dia una calmata e che si rilassi un pò, permettendo alla mia Anima di parlare.
Ho visto il fluire dell’Amore. Ho sentito l’Amore di una mamma, della mia mamma. Ho sentito l’Amore che ho per mio figlio e ho rivisto me, nelle prime settimane dopo il parto, che non riuscivo ad allattare il mio bambino. Non ne ero capace, non producevo latte a sufficienza, nutrimento, Amore infinito per lui e solo perché mi sentivo smarrita, sola, avevo paura.
Ho visto me, nelle mie relazioni. Ho visto e sentito tutto questo grande Amore che ho dentro e che dono incondizionatamente, ma che poi, in un momento non meglio precisato, interrompo. Sì, come se fosse un rubinetto dal quale fuoriesce senza sosta l’Amore, che poi ad un tratto chiudo e Arrivederci a tutti.
C’ho visto mia madre. Nel modo in cui amo, ho visto mia madre, il suo grande Amore per me, che poi ad un certo punto blocca, chissà per quale strana ragione, e chissà dove ci siamo perse e dove continuiamo a perderci ogni volta e soprattutto dove continuo a perdermi, chiudendo sto fottutissimo rubinetto.
Sono un’Amante. Amo, Amo e non mi stanco di farlo, fino a quando comincio ad avere paura. Paura che il mio cuore si spezzi ancora, paura di venire usata e abbandonata.
Mi sono sentita così nella mia vita? Mia madre si sarà sentita così nella sua vita?
Probabilmente per entrambe le domande ho due risposte positive.
Ma cos’è Amare, se non l’assumersi il rischio di soffrire, di essere traditi? Come scrive Hillman, Amore e Tradimento vanno di pari passo, non esiste l’uno, senza l’altro, perché possiamo sentirci traditi solo se viviamo o abbiamo vissuto un grosso coinvolgimento con l’altro, altrimenti tutto passerebbe quasi come inosservato, senza conseguenze.
Ecco, forse basterebbe un solo passo, una sorta di salto nel vuoto, per poter ricominciare ad amare, lasciando fluire tutto, compresa la Vita!
Rachele Cherubini