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Con non poca difficoltà, Lenticchia riuscì a mettere in fila tutte le parole di quell’indovinello, che recitava esattamente così:

Scorro lento e silenzioso, a volte veloce e un po’ rumoroso. Cambio forma e dimensione e arrivo sempre a destinazione”.

Beh, quello che Lenticchia aveva davanti era davvero un bel rompi capo da risolvere!

Cominciò così a pensare a tutto ciò che può scorrere lento, ma anche veloce, ed a qualcosa di silenzioso ma anche di rumoroso… niente, nessuna parola sembrava essere la soluzione giusta.

Gli venne in mente l’acqua, ma pronunciata a voce alta quella parola, nulla accadde, e come ben sanno tutti, quando si risponde correttamente ad un indovinello, qualcosa succede per forza, chessò, arriva la bella principessa da salvare, il protagonista diventa il Re del Regno Incantato e chi più ne ha più ne metta. Ma nel caso di Lenticchia no, non era ancora accaduto niente di tutto ciò, e questo voleva dire solo che era ancora lontano dalla soluzione, ma forse neanche così tanto lontano.

Tutto sconsolato, fece qualche passo verso la riva del fiume che costeggiava il sentiero. Camminava su e giù, dando di tanto in tanto qualche colpetto ai piccoli sassolini che incontrava. Era in cerca di qualcosa, qualsiasi cosa che potesse in qualche modo metterlo sulla buona strada per risolvere quell’indovinello.

Si sedette su un grande sasso, per pensare un po’. Aveva in mano un filo d’erba che si passava fra i capelli. La sua testa era lontana, persa chissà dove e la soluzione sempre più distante da lui.

Fu in quel momento che una piccola farfalla si posò sulla sua spalla.

“Ehi, cosa hai?” gli chiese.

E Lenticchia, con lo sguardo altrove, le rispose velocemente, senza nemmeno prestarle troppa attenzione.

La piccola farfallina, nonostante ciò, se ne restò un po’ lì ad osservarlo.

Era buffo pensò la farfallina, come si possa essere così ciechi di fronte a cose tanto evidenti.

Attese ancora qualche minuto, fin quando Lenticchia non le rivolse una domanda: “Farfallina ma tu hai la risposta per questo indovinello? Sapresti dirmi cosa scorre lento, ma anche veloce, e cosa può essere silenzioso ma anche rumoroso?”

“Vedi Lenticchia, il problema è che ti stai soffermando su ogni singola parola, perdendo il senso di ciò che l’intera frase dice. A volte è utile leggere col cuore, liberare la mente e dare spazio all’immaginazione.”

La piccola farfallina accarezzò con le sue ali colorate e leggere, Lenticchia, e poi, volò via.

Lenticchia, rimasto solo, riprese a pensare. Pensava e pensava e pensava e ancora una volta, tirava fuori dalla sua testa solo parole sbagliate. Decise così di seguire il consiglio della sua nuova amica.

Chiuse gli occhi e cominciò a respirare piano, senza fretta. Sentì sulla pelle la dolce carezza del vento , udì chiaramente il canto melodioso degli uccellini e la pace che il bosco gli stava donando. Sembrava che tutte le creature dell’universo stessero lì per aiutarlo a trovare la chiave a quell’enigma, la parola che lo avrebbe portato dritto dritto al livello successivo.

Dopo qualche minuto, riaprì gli occhi e vide davanti a se il meraviglioso spettacolo che la natura gli stava offrendo, con tutte le sue bellezze. Vide gli alberi, i fiori e vide … il Fiume!

F. Fiume.Scorro lento e silenzioso, a volte veloce e un po’ rumoroso. Cambio forma e dimensione e arrivo sempre a destinazione”.

Ecco qual’era la parola! Fiume! Aveva avuto sotto agli occhi per tutto il tempo la soluzione a quell’enigma, eppure, ci aveva messo una vita per arrivarci.

Aveva perso di vista l’essenziale, ciò che sta lì, sotto al naso e che spesso diamo per scontato, privandolo del proprio valore.

Lenticchia corse verso il cespuglio, spostò ancora una volta i rami che ricoprivano la lastra di marmo, e stavolta lo fece con ancor maggior vigore, impaziente di pronunciare quella parola e vedere cosa sarebbe accaduto.

Ora era lì, faccia a faccia con quell’enigma. Chiuse gli occhi. Passò l’indice della mano destra lentamente sulle parole che componevano quella scritta, mentre a bassa voce, ne pronunciava il suono. Giunto all’ultima parola, fece una piccola pausa… sembrava che tutto intorno a lui si fosse fermato, come se il tempo fosse sospeso, e come se tutte le forze dell’universo stessero per esplodere, fin quando pronunciò la parola Fiume.

La lastra di marmo si spostò di qualche centimetro, lasciando intravedere un passaggio alle sue spalle.

C’era qualcosa oltre, qualcosa che andava esplorato.

Lenticchia, senza esitazione, mosse un passo, poi un altro e si ritrovò in un altro mondo.