Era salita in sella alla sua bicicletta, alla conquista del mondo e di sé stessa.
Aveva percorso migliaia di chilometri, visitato luoghi prima di allora sconosciuti e che le avevano rapito il cuore.
Aveva pedalato a volte affiancata da qualcun altro, che poi però aveva perso lungo la strada..chi si era fermato a fare una sosta, chi aveva imboccato un altro sentiero e chi semplicemente non era riuscito a mantenere il passo, il suo ritmo.
Aveva lasciato che il vento le accarezzasse la faccia, e lo aveva lasciato fare, anche quando aveva deciso di schiaffeggiarla.
Aveva sentito il freddo sulla pelle, quando fuori si gelava, e avuto le lacrime agli occhi, quando ciò che vedeva tutt’intorno le faceva scoppiare il cuore.
Nessuna meta da raggiungere, nessun luogo dove sostare per riposarsi. Aveva solo bisogno di andare…
Poi un giorno, lungo quella strada, incontrò uno che come lei, aveva solo bisogno di andare, andare e basta, senza pensare ad altro.
Quando si videro per la prima volta, lui stava pedalando nel senso opposto al suo e i loro sguardi si incrociarono per una frazione di secondo, il tempo necessario per far sentire ad entrambi, che era nella stessa direzione che avevano voglia di andare.
All’inizio non si capirono molto, tanto che lei invertì il senso di marcia per raggiungerlo, e lui fece la stessa cosa.
Finirono per rincorrersi, senza riuscire ad incontrarsi.
Lei decise così di fermarsi. Pensò che facendo una sosta lungo la strada, lui avrebbe potuto raggiungerla e insieme avrebbero potuto continuare la loro pedalata l’uno accanto all’altra.
Lo attese per giorni, settimane, mesi ed infine anni, ma di lui nessuna traccia.
Delusa, stanca e con la tristezza nel cuore, riprese la sua bicicletta e cominciò a pedalare da sola, cercando piano piano di ritrovare quell’entusiasmo che l’aveva sempre aiutata ad affrontare i momenti difficili.
Ad un tratto, in lontananza, vide lui fermo sul ciglio della strada, non aveva più la sua bici, ma un meraviglioso Tandem.
Lei arrestò bruscamente la marcia. Si guardarono fissi negli occhi e senza dire una parola, mollò tutto e salì dietro di lui.
Tutto quel tempo passato ad aspettarlo, la speranza di poterlo rivedere ancora e la delusione per quell’incontro che sembrava non avvenire mai, cedettero il posto alla felicità.
Per la prima volta non aveva provato paura…paura di mollare tutto e di andare incontro all’ignoto.
Per la prima volta, l’idea di percorrere quella strada che è la vita, in sella alla stessa bicicletta con quell’uomo, non le aveva fatto sentire quel fastidioso senso di soffocamento e di mancanza d’aria, come era avvenuto in passato in altre situazioni.
Aveva deciso di fidarsi e di affidarsi…
Oggi quei due continuano a pedalare lungo la strada della vita, e lo fanno ancora sulla stessa bicicletta… due ruote, due manubri, due sellini ed un’unica direzione, la strada verso “casa”.
“Voglio i tuoi occhi a guardarmi ogni sera, quando mi addormento. Voglio le tue mani nelle mie, per sentire che siamo la stessa cosa e voglio fare l’amore con te, fino a perdermi nell’infinito”.