E sono sincera faccio fatica a fidarmi di te.
C’ho pensato tanto, mi sono fatta domande su domande, ma niente. Ti ho attaccato un’etichetta che fa schifo, eppure, nei momenti difficili, non riesco proprio a togliertela, anzi, quasi quasi mi dà sollievo…te l’ho cucita addosso alla perfezione, cosicché ti possa intrappolare, senza darti la minima possibilità di dimostrare il contrario.
Ma il bello è che quell’etichetta in realtà l’ho messa addosso a me, senza saperlo, senza rendermene conto, quell’etichetta era per me e non per te.
Che ne so io “chi sei”, e cosa vuoi e cosa riserverà il futuro…
Leggo, fra le pagine del Puer Aeternus, che laddove esiste la fiducia, vive anche il seme del tradimento. Ci sentiamo traditi quando in una relazione o in una situazione, viene meno la fiducia e questo accade solo dove c’è amore, interesse reciproco. Ecco il legame fra due elementi che appaiono opposti, ma che in realtà sono strettamente interconnessi e l’uno non esisterebbe, se non ci fosse l’altro.
E allora ci penso, e mi viene la pelle d’oca.
Quante volte ho tradito con le parole; quante volte sono venuta meno alle promesse fatte… io che ho tradito me stessa quando mi raccontavo cazzate sulla vita. Io che ho tradito me stessa quando ho pensato di poter indurire il mio cuore, diventando la persona più cinica di questo mondo.
Sì, lo ammetto, ho tradito.
La testa comincia a girarmi e mi tornano in mente immagini situazioni, persone che ho tradito e ferito e poi vedo me.
Quante volte mi sono tradita per compiacere gli altri. Quante volte ho tradito per soffocare un’insoddisfazione e quante volte, quell’immagine riflessa nello specchio non l’ho riconosciuta perché storpiata da ciò che “volevo” vedere e non da ciò che “c’era” da vedere e basta, così, senza filtri, senza giudizi.
E allora sì, ammetto di essere IMPERFETTA. Ammetto di non aver onorato una promessa e di aver voltato le spalle al mio cuore, quando mi parlava con sincerità, ma io ero troppo sorda per ascoltare.
Confesso di sentire dolore nel vedere per la prima volta tutta la mia FALLIBILITA’…le lacrime mi cadono dagli occhi e subito mi viene in mente mio figlio e tutte le volte in cui “tradisce” le promesse fatte, e nonostante questo penso che lo amo lo stesso e anzi, penso che la sua “imperfezione” è ciò che mi fa innamorare della vita ogni giorno.
E allora scusa Barbablù, tu non c’entri niente, tu sei solo la possibilità che ho, di guardare ogni giorno un pò più in là, oltre il visibile.